12 aprile 2024

Un piano serve sempre

Mio nonno materno fuggì da Pereto agli inizi degli anni Trenta portandosi con se la moglie e quattro figlie. A Pereto il lavoro per le donne non c'era e per questo migrò presso i Castelli romani lavorando le vigne e gli oliveti e con lui tutte le figlie. 

Mia madre riuscì a prendere un diploma da sarta e cercò di uscire da questo stato di miseria.

Mio nonno paterno sbarcava il lunario come bracciate a Monte Porzio Catone e quando capitava si ingegnava a costruire o riparare scarpe. Mio padre era l'unico figlio maschio ed aveva cinque sorelle. Mio nonno viveva una vita da indigente, basti dire che la famiglia dormiva ospite all'interno dell'oratorio del duomo del paese dove abitava.

Così mamma e papà avevano un destino segnato: dovevano rimanere poveri se non avessero fatto qualcosa per cambiare.

Sposandosi, mamma divenne il capo della famiglia in quanto non perché eletta dalla famiglia o perché mio padre avesse abbandonato il ruolo. Mamma stava in casa, era casalinga e quindi controllava, sapeva, gestiva la casa e la famiglia.

Quando si sposarono, mamma fece un discorso a mio padre che a noi figli ha ripetuto un miliardo di  volte: Noi siamo due cavalli che tirano una carrozza con sopra i figli, la famiglia e la casa. Se la destinazione è quella fissata da noi due, tutti e due dobbiamo galoppare, se non correre, verso quella destinazione, non ci devono essere distrazioni. Quello è il nostro obiettivo.

Non lo scrissero sulla carta, ma lo avevano impresso nella mente. Uno dei tanti obiettivi, il primo, fu quello di comprare una casa per far vivere la famiglia. Con sacrifici, privazioni, rinunce, risparmi mamma e papà, compresi noi tre figli, raggiungemmo l'obiettivo fissato entro una certa data. Una soddisfazione ricordata da noi figli ancora oggi che i genitori ci hanno lasciati.

Cosa insegna questa storia; uno deve essere il capo e tutti devono lottare almeno per un obiettivo, reale e condiviso. Alla fine i risultati si sono visti.

In un progetto senza un capo e senza persone che ne condividono l'obiettivo, condiviso e fissato, non si va lontano, anzi si perde tempo ed occasioni.

1 commento:

  1. Sapienza caro Massimo! Che esempi! Così come credere ai progetti di vita che tirano fuori dai soliti meccanismi

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Grazie per il commento.