In un paese, dovendo vendere o comprare, si utilizzava una persona esperta che era in grado di stimare il terreno, l’animale, la carne e così via. Una delle stime più complesse era quella della dote che una ragazza prossima al matrimonio si portava. Altra stima era la suddivisione tra fratelli o parenti di un insieme di proprietà, case terreni, animali, che, alla morte di qualcuno, gli eredi dovevano spartirsi in parti uguali
Tutti ricordano in paese il più famoso e ricercato estimatore, ossia Sciò Giuseppe, detto Papone. Molti anziani del paese lo ricordano, avendo fatta la stima del loro corredo o di qualche eredità lasciata. L’estimatore era in grado di leggere e scrivere e questo non era poco in paese, ma la cosa interessante è che, chi aveva la carta dotale o la cartella, nella maggior parte dei casi era analfabeta!
L'arte di Papone si concludeva con un foglio scritto, sottoscritto dalla parti. In questo modo quello che si era convenuto era scritto. Si scrivevano i nomi delle persone e le cose cedute o che si sarebbero acquisite.
Quando si fa un progetto, da subito si chiamano gli attori e con essi si butta giù un piano di minimo. Questo serve per capire chi deve fare qualcosa e quando lo deve consegnare.
Se non c'era la stima di Papone a quella data, tutto veniva mandato a monte, in quanto con questa stima si fissava il matrimonio o la chiamata del notaio. Per i 500 anni della chiesa, va fatto un piano e vedere chi fa qualcosa e quando lo deve consegnare. Un esempio è questo.
Il 21 giugno... è domani.
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