29 maggio 2024

‘on se dice quantu ce si missu, ma chi j’à fattu

Uno dei ruoli più strani in paese era quello della maestra. Per tradizione la donna doveva stare in casa, prepararsi il corredo andando a piantare, zappare, innaffiare. raccogliere, mettere a macerare, maciullare, sfilacciare, filare e tessere la canapa (se non lo faceva, con grossa probabilità non si poteva sposare non avendo il corredo realizzato con la canapa). A queste attività si aggiunga il controllo dei figli o il trasportato del mangiare al marito quando questi stava in montagna o in campagna a lavorare e non poteva ritornare per il pranzo. Mettiamoci pure che alcune seguivano i mariti pastori nella transumanza invernale. Il grado di analfabetismo maschile era alto, quello femminile era maggiore. Un donna maestra era una aliena per la gente del paese.

Mi viene in testa una delle tante maestre nate a Pereto e che hanno insegnato a Pereto, La maestra Maria, all'anagrafe Balla Maria. Molti anziani la ricordavano attenta, puntigliosa, precisa. La sua famiglia era una famiglia di maestri (la sorella, il marito, il cognato, la nipote). Le maestre nate a Pereto provenivano da famiglia benestante, altrimenti andavano a svolgere la vita della donna di casa (vedi quanto scritto sopra); così fu per La maestra Maria.

I compiti delle maestre erano tanti, eccone alcuni particolari: il richiamo al rispetto degli orari di ingresso a scuola (al mattino le ragazze prima di andare a scuola andavano ad accudire gli animali di famiglia), controllo dei capelli (i pidocchi regnavano sovrani sulla testa soprattutto delle ragazze che avevano i capelli più lunghi dei maschi). Dovevano fare in modo che le alunne seguissero le lezioni ed avessero nuove conoscenze per evolversi dalla vita rurale.

Il compito "noioso" era quello di riportare nei registri l'avanzamento delle singole alunne (presenze, date di interrogazioni e compiti in classe), la partecipazione all'attività didattica ed il comportamento. Ad ogni controllo dell'ispettore scolastico o richiesta dei genitori, la maestra aveva il registro con cui documentare il profitto di ogni alunna.

Questo compito della maestra fornisce lo spunto per un'attività: realizzare una cronaca degli eventi svolti (21 giugno venerdì, 24 giugno lunedì, 29 giugno sabato, 30 giugno domenica) con l'elenco delle persone che hanno dato la loro disponibilità ed hanno contribuito all'evento con qualche attività o prodotto.

Questo per lasciare un ricordo di cosa è successo per i 500 anni della chiesa. 

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